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venerdì 15 aprile 2011

Colonne mobili o sabbie mobili ??

Nazionale – venerdì, 15 aprile 2011
A firma del “nostro” Capo del Corpo,  sono arrivate le modifiche della circolare 28 del 1991, circolare inerente l’organizzazione delle colonne mobili. In febbraio si era riunito per volere dell’Amministrazione un tavolo tecnico per mettere a punto, una nuova parte da inserire all’interno della circolare 28/91 “zona di cratere”, in quell’occasione ci fu detto che questo era solo l’inizio, in seguito si sarebbe rivista tutto l’impianto della circolare.
Di fatto a quel tavolo, dove c’erano rappresentate tutte le OO.SS., l’amministrazione ha portato un progetto già scritto, preconfezionato, che dava pochissimo margine d’intervento.  Ai tecnici nominati dalle OO.SS. in definitiva è stato chiesto di dire si al progetto iniziale, in quanto le molte obbiezioni mosse  da parte Nostra (USB e non solo) sono state ignorate,  o considerate in piccolissima parte. 
I dirigenti del Dipartimento avevano già preso tutte le decisioni, dimostrando che quel tavolo era dovuto per obblighi contrattuali.
Con la solita motivazione, i soldi non ci sono, si voleva il consenso ad operare  un taglio netto dei campi base, in economia si direbbe “razionalizzare”. Bruttissima parola, anche perché razionalizzare vuol dire limitare gli sprechi (come evitare tavoli tecnici farsa), invece qua la razionalizzazione ha riguardato solo la riduzione di attrezzature per molte regioni. L’importante dunque non è il bene del cittadino, ma far quadrare i conti.
Non capiamo perché ci si ostina ad avere ingegneri a capo del Corpo, non sarebbe meglio dei ragionieri? Il risparmio così sarà immediato, almeno negli stipendi. Il fine dunque non è migliorare il servizio, perché altrimenti si sarebbe messo mano  alla circolare 28/91 nel suo insieme, ne di investire soldi e risorse umane (tolti i quattro soldi per qualche mezzo di operativa). Abbiamo atteso 20 anni per ripensare questa circolare, a da quel tavolo ci aspettavamo grandi cose, poteva essere l’occasione per rivedere tutta la struttura del Corpo Nazionale, che passa da quella circolare, tutto l’apparato di risposta in caso di grandi calamità. Invece come spesso avviene in questo povero Paese, si è lasciato, sostanzialmente, l’impianto invariato.
Tutti noi abbiamo visto l’ultima “emergenza”, che ha impegnato i Vigili del Fuoco, una “emergenza” più attinente all’ordine pubblico che al soccorso tecnico urgente, tralasciando questo aspetto “trascurabile”, ci interessa evidenziare la confusione che si è generata in molti Comandi e molte Direzioni. Uomini che sono partiti da tutta Italia allo sbaraglio, chi senza buoni carburante, la maggior parte senza anticipo missione, con mezzi scassati, i soliti di sempre, non tutti sono arrivati, lasciati a piedi lungo le autostrade. Arrivati sul posto, quelli che ce l’hanno fatta, si sono visti accogliere come i profughi che dovevano aiutare, situazione igienico sanitaria e logistica inadeguata.
Indubbiamente non è solo la circolare 28/91 che non funziona , tutto il Corpo Nazionale inizia a presentare criticità importanti, fare finta di nulla è un atteggiamento criminale, perché si rischia sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini. I nostri dirigenti, anche locali, ci riportano dati e situazioni a noi sconosciute, si fanno grandi, sfoggiando la professionalità dei SAF, NBCR, SA, ….. snocciolano numeri di interventi e pratiche svolte.  Ci fanno lustrare i mezzi migliori, pochi, quando c’è qualche parata o festa di paese. Ma la realtà purtroppo è un’altra, fatta di pochi uomini, di distaccamenti che chiudono o garantiscono una partenza ridotta (anche in tre),  con mezzi vetusti, quando nuovi poco adatti (canter, volvo). La nostra realtà è fatta di precariato sfruttato e mal formato, da professionisti poco pagati e poco formati, da caserme che cadono a pezzi, da nuclei specialistici che chiudono, dalla mancanza assoluta di programmazione del nostro futuro.
Le menti prolifiche del Dipartimento partoriscono decine di progetti all’anno e regolarmente li vediamo naufragare nell’indifferenza assoluta. Che fine hanno fatto il LIF (libretto informatico formazione), che fine hanno fatto le POS, che fine hanno fatto i nuclei di polizia giudiziaria o quelli NBCR, che fine ha fatto il codice blu? Che fine hanno fatto i capi reparto, che fine hanno fatto gli autisti ? Gli idraulici? Gli elettricisti? Ecc., ecc. Non si entra più per mestiere, come pensa l’Amministrazione di porre rimedio? Tutti ingegneri?? Il resto volontari (gli sbadilatori).
Facciamo il Corpo dei tecnici, stile Protezione Civile, abbiamo visto che bell’esempio!! Come facciamo a prendere per buona la circolare 28/91 che non rappresenta più la realtà del Corpo Nazionale?  L’Amministrazione ha il dovere di  confrontarsi con i propri uomini, con chi realmente si sporca le mani di fango e polvere. I nostri dirigenti devono aprire le orecchie e la mente. Ampliare lo sguardo oltre la  porta del proprio ufficio. Non basta andare a lavorare in divisa per essere operativi. Non possiamo creare modelli che fanno comodo alla politica e alla propria carriera.
Vi chiediamo come USB, come Vigili del Fuoco, come Cittadini, di tornare a sederci tutti quanti intorno ad un tavolo, per ascoltare con attenzione le criticità del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per rivedere insieme tutta la circolare 28 del 1991 che è il nucleo per ripartire nell’ organizzazione generale di questo Corpo.
USB P.I. Vigili del Fuoco Nazionale

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