Coordinamento provinciale usb vigili del fuoco Padova

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lunedì 23 luglio 2012

A Padova giochiamo a nascondino!

A Padova giochiamo a nascondino!

Padova, 23 luglio 2012

A Padova giochiamo ancora come quando eravamo piccoli….. per il Dirigente di Padova nulla è cambiato crescendo con l’età, Lui (un Dirigente del CN.VV.F. in trepidante attesa della meritata promozione a Dirigente Superiore) è ancora "nascosto" al Campo Base di Ferrara; gli innumerevoli appelli della scrivente USB mirati al rispetto delle regole e dei numeri del personale operativo nelle sedi distaccate, utilizzo di vigili coordinatori come capo partenza ecc ecc sono tutti caduti nel vuoto (corrette relazioni sindacali).
Sicuramente è ultra impegnato nel Campo Base e anche se gli operativi ci comunicano che a causa di direttive “insensate” stanno mezze giornate ad attendere che qualcuno li prelevi dal Campo Base per portarli nel luogo dell'intervento, il Dirigente del Corpo in questione sta facendo funzionare la macchina delle Colonne Mobili in modo eccellente. Sissignori, il Dirigente di Padova ne è a capo a Ferrara……!
Come ci è stato detto in una recente convocazione non può stare di certo a rispondere a tutte le nostre richieste !!!!
La gestione dell'emergenza al Comando di Padova (invece) è stata un vero e proprio incubo, e la causa principale è stata la mancanza di trasparenza nei confronti delle OO.SS. (corrette relazioni sindacali), e del personale tutto e la mancata applicazione delle direttive precedentemente ridiscusse col Direttore regionale; basti pensare che ancora oggi non viene esposto il foglio di servizio giornaliero – alla faccia del tanto voluto regolamento di servizio….!
I Capi-Turno sono rimasti da soli a gestire anche le prime fasi dell'emergenza, i funzionari vedendo il loro primo Dirigente "giocare" a nascondino, lo hanno imitato benissimo; la programmazione dei cambi di personale, del richiamo in servizio degli operativi e delle ferie cancellate, non sono argomenti di cui si può discutere con un Dirigente che non c'è o è nascosto...
Se si considera che ad ogni turno ben 4 unità prendono la vettura per raggiungere le sedi distaccate, (vetture che non ci sono per tutti) ci viene da immaginare quale tipo di risparmio il Primo Dirigente (nascosto) di Padova attua (altro che promozione… Brunetta pensaci tu ops Fornero!); che sia la canicola estiva? Pare che il primo condizionatore al C.O.A. sia stato montato nel suo ufficio!
Di positivo al Comando di Padova invece c'è che il livello di preparazione del personale che occupa la sala operativa è al top; chi c'era ed aveva acquisito una certa professionalità sacrificando il proprio tempo facendo corsi imposti dal Comando e dall'utilizzo di nuovi dispositivi, è stato relegato ad altre mansioni ed in sala operativa è stato introdotto personale non formato. Ne consegue che ogni giorno abbiamo la sensazione di giocare a nascondino e, alla fine, la conta a chi tocca, tocca.
Spiace vedere come le altre OO.SS. dormano, chi alza la voce per far valere la trasparenza e i diritti di tutti i lavoratori iscritti e non, viene punito con una dequalificazione demansionamento.
Ci piaceva il gioco del nascondino da piccoli ed è proprio per questo che siamo convinti che non si possa applicare in un contesto lavorativo come quello del CN.VVF e del Comando provinciale di Padova. Lo sa l'ing. Demma? Noi è da tempo che siamo cresciuti!
Attendiamo fiduciosi che qualcuno ci convochi – che si apra un tavolo o che il Direttore leggendo anche (ANCHE) questo comunicato sindacale intervenga.

Gruppo di Lavoro USB Vigili del Fuoco

mercoledì 11 luglio 2012

APPELLO A NAPOLITANO; PRESIDENTE NON FIRMI UNA LEGGE CHE INDEBOLISCE IL SOCCORSO

Nazionale – martedì, 10 luglio 2012

All’illustrissimo Presidente della Repubblica Italiana

On. Giorgio Napolitano

Palazzo Quirinale

ROMA



Illustrissimo Signor Presidente,







Siamo lavoratori dei Vigili del Fuoco, Le scriviamo per rappresentare una realtà, forse da Lei poco conosciuta. I Vigili del Fuoco hanno bisogno del suo aiuto, per una volta chiediamo noi di essere aiutati. Lei qualche anno fa, riferendosi a noi ha pronunciato queste parole: “Rappresentate un esempio dell'Italia migliore e degli italiani migliori e dobbiamo sempre ricordarcene quando guardiamo alle sfide che ci attendono", era il 2009, da poco l’Abruzzo era stato colpito da un devastante sisma. I Vigili del Fuoco sono nell’immaginario collettivo di questo Paese, un patrimonio storico culturale, la nostra immagine è quella di uomini impolverati, infangati, che scavano o si arrampicano su corde, su scale; facce sporche di fumo nascoste dall’elmo, con le mani coperte da guanti sporchi . La storia dell’Italia è fatta anche da queste immagini, immagini di catastrofi: a volte annunciate, a volte naturali.

Presidente, Lei è stato testimone e protagonista della storia repubblicana di questo Paese, non ha sicuramente dimenticato il nostro contributo al fianco dei cittadini in ognuna di queste infauste occasioni, dal Vajont all’alluvione di Firenze, dal terremoto del Friuli a quello dell’Irpinia, dal terremoto dell’ Umbria alla frana di Sarno, solo per citarne alcune, fino ad arrivare ai giorni nostri con i tristi fatti che hanno toccato l’Abruzzo e l’Emilia. Lunga è la storia delle tragedie, foto in bianco e nero, foto a colori, secondo l’epoca: vedono sullo sfondo un Pompiere che lavora per portare soccorso. Chi non ricorda le tragiche immagini della stazione di Bologna, le strazianti immagini di via d’Amelio, di via dei Gergofili, di via Palestro, dove caddero tre dei nostri uomini; immagini che rimarranno per sempre nella mente di ognuno di noi. Senza alcuna retorica potremmo scrivere pagine e pagine per raccontare la nostra presenza al fianco dei cittadini, in qualunque momento, in situazioni più o meno gravi, ogni giorno, con professionalità e passione.

Un Paese civile deve poter disporre di un Corpo dei Pompieri efficiente per poter garantire la salvaguardia dei cittadini e lo sviluppo economico così agognato in questo momento.

Oggi Presidente questa importante funzione dello Stato, questo fondamentale servizio, rischia di non essere più in grado di dare una risposta efficiente. Negli ultimi dieci anni si sono progressivamente tagliati i fondi destinati al Corpo Nazionale di quasi il 35%. Tagli indiscriminati che hanno indebolito il dispositivo del soccorso, gli organici sono all’osso, solo la costante presenza della componente precaria, Pompieri a chiamata, riesce in parte a supplire a queste carenze. I precari sono Vigili del Fuoco discontinui che con poco addestramento e spesso con minor equipaggiamento, sicuramente con minori diritti, vengono sistematicamente sfruttati dall’Amministrazione per supplire alle carenze organiche, piuttosto che risolvere con l’assunzione l’annosa questione della pianta organica, magari proprio con la loro stabilizzazione. Carenza cronica che riguarda anche i qualificati, oggi in tutti i Comandi è divenuta prassi l’utilizzo di un facente funzione senza nessuna formazione specifica, utilizzato al posto del capo squadra. A tutto questo si aggiunga la situazione dei mezzi in buona parte vetusti, mal messi e le attrezzature da ammodernare. Non parliamo delle sedi di servizio, fatiscenti, con servizi igienici ai limiti della decenza.

Il colpo finale arriva con la riforma del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che ha peggiorato notevolmente le condizioni generali di lavoro e soprattutto ha indebolito tutta la struttura del soccorso, marginalizzando le figure tecniche ed aumentando a dismisura la componente prefettizia. Una “occupazione” dei prefetti che si traduce in una militarizzazione funzionale solo all’inserimento dei pompieri nei corpi di polizia.

Noi invece abbiamo da sempre rivendicato il nostro ruolo all’interno della Protezione Civile, il nostro alveo naturale, chiediamo una riforma che tenga conto della nostra professionalità, della nostra funzione primaria nelle calamità, del nostro ruolo nella prevenzione. La riforma subita del Corpo Nazionale e l’attuale decreto legge sulla Protezione Civile non tengono conto di questi aspetti, un assurdo che indebolisce tutto il sistema di soccorso nazionale.

In virtù di questo, Presidente, Le chiediamo di aiutarci, per prima cosa non firmi la legge che è in corso di approvazione in questi giorni e che mira a modificare la 225 del 1992, in materia di Protezione Civile, in quanto peggiorativa della precedente e per nulla condivisa da chi il soccorso lo conosce e lo svolge, ma studiata a tavolino da burocrati, la cui unica preoccupazione e tagliare i costi senza considerare le conseguenze. I limiti di questa futura legge si sono visti proprio durante questa ultima emergenza, che ha colpito l’Emilia, il Veneto e la Lombardia. Lo stesso Prefetto Gabrielli ha definito tempo fa, l’attuale modello di Protezione Civile: “un Tir con il motore di una 5oo”.

Presidente, non faccia l’errore di sottovalutare l’emergenza in cui versano i Pompieri, perché le conseguenze le pagheranno tutti, nessuno escluso. Il diritto al soccorso è patrimonio comune, un soccorso non efficiente colpisce tutti: ricchi, poveri, imprenditori, operai, cittadini comuni, cittadini eccellenti, consiglieri, sindaci, deputati, senatori, professori e presidenti.

Sperando di aver toccato le corde giuste con argomenti innegabili, le chiediamo un incontro, per esporle meglio la situazione generale e per dare il nostro contributo con una proposta reale di revisione del sistema di Protezione Civile in questo Paese, un’idea di un nuovo Corpo che garantirà una maggiore efficienza in confronto al passato, dando maggiori garanzie sulla gestione della spesa e garantendo una riduzione dei costi senza compromettere la sicurezza di nessuno, a differenza della spending review che taglierà in maniera indiscriminata le nostre risorse.

Non siamo in cerca di commiserazione, non siamo uomini ai quali piace lamentarsi, siamo abituati ad affrontare situazioni difficili, a volte disperate, però senza risorse non possiamo farcela.

Il principio del soccorritore è non doversi mai trovare nella situazione di essere soccorsi, oggi purtroppo questo principio rischia di essere messo in discussione.

Nota a verbale

Padova, 11 luglio 2012



A: Dirigente Comando Provinciale
VV.F. Padova
Ing. Salvatore Demma


Ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Viceprefetto Aggiunto Giuseppe CERRONE




OGGETTO: Nota a verbale




Spett.le Dirigente,

In riferimento al verbale di consultazione con le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative presso il Comando di Padova, si esprime forte disappunto circa la mancata consultazione riguardante i movimenti interni di personale operativo (organizzazione del lavoro).

Più precisamente si fa riferimento al numero complessivo di personale operativo dislocato in sede centrale rispetto la pianta organica, a discapito dei distaccamenti provinciali.

Abbiamo ribadito più volte, senza riscontro alcuno, la necessità di garantire la presenza di almeno 6 unità operative in servizio presso la sede distaccata di Este.

In attesa di riscontro si saluta distintamente.


Per USB VV.F. Provinciale

mercoledì 4 luglio 2012

Richiamo Vigili Volontari Discontinui per attività non legate al soccorso

prot.19/12

Padova, 3 luglio 2012


    A: Direttore Interregionale Veneto e Trentino Alto Adige
Ing. Leonardo Denaro


Ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Viceprefetto Aggiunto Giuseppe CERRONE


E p.c. Dirigenti Comandi Provinciali
Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo, Treviso, Belluno


Spett.li Dirigenti,

       Con nota prot. N. 5746 del 21 febbraio c.a. a firma del Capo Dipartimento, si portava a conoscenza le modalità operative del personale in oggetto (in riferimento a legge 12/11/2011 n. 183).

       Detta legge all’art. 9 comma 1 e 2, specifica le modalità dei richiami in servizio del personale volontario e, in seguito,richiama l’attenzione sulla scrupolosa osservanza dei compiti a cui devono essere destinati i volontari richiamati.

       Con la presente si chiede il rispetto di detta nota  ai Comandi in indirizzo con il ritiro, ad esempio dell’Odg. 272 del 3luglio 2012 del Comando Provinciale di Padova di cui si allega copia.

       Inoltre dalle note della Direzione Centrale per le risorse umane si evince come tali richiami siano per far fronte alla carenza di personale operativo ed assicurare la corretta organizzazione del dispositivo di soccorso nelle Sedi Centrali e nei Distaccamenti.

       A nostro avviso unità richiamate nei vari Comandi del Veneto a svolgere servizio presso uffici amministrativi sono in contrasto con dette disposizioni.

       In attesa di riscontro si saluta distintamente.

Per USB VV.F. Regionale