Coordinamento provinciale usb vigili del fuoco Padova

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giovedì 23 luglio 2015

COMUNICATO STAMPA USB VVF PADOVA



 
Padova – mercoledì, 22 luglio 2015

 
USB Vigili del Fuoco Padova denuncia il grave stato di abbandono che versa il Corpo Nazionale.
Ancora una volta siamo a denunciare ritardi nei soccorsi a causa di gravi tagli imposti dal ministero e all’ incapacità della dirigenza provinciale e regionale a garantire il soccorso tecnico urgente.
Oggi denunciamo una carenza nell’ intervento per incidente stradale in autostrada dovuto all’ indisponibilità dell’ autogru di Padova a causa della mancanza di risorse per ripararla.
I Lavoratori VF di Padova hanno operato senza ausilio dell’ autogru e hanno dovuto terminare le operazioni di soccorso attendendo il supporto dei colleghi di Treviso giunti sul posto con un’ autogru che ha permesso il proseguimento dell’ operazione di estrazione di un ferito incastrato tra le lamiere. Operazione effettuabile in quel caso solo con autogru.
Come lavoratori Vigilfuoco non accettiamo di dover lavorare in questo modo e chiediamo che vengano presi urgenti provvedimenti.
USB Vigili del Fuoco Provinciale
 
 
 
 
 
 
 
 

lunedì 20 luglio 2015

VERSO UN FALLIMENTO ANNUNCIATO

... e chi dovrebbe rimediare cazzeggia


 

Padova – lunedì, 20 luglio 2015
 
Era il 19 giugno quando con una decisione senza precedenti il comando di Padova chiude temporaneamente il distaccamento di Cittadella.
Una disposizione subito contestata da USB che fino alla fine credeva ad un intervento della Direzione Veneto atto a garantire la piena operatività di un distaccamento importante per la provincia.
USB ha immediatamente organizzato un presidio e divulgato un comunicato stampa che ha scosso l' opinione pubblica e la sedia di qualcuno...
A seguito dello stato di agitazione proclamato dalla sola USB (chi ha visto o sentito altri?), il coinvolgimento dei vertici del dipartimento e alla conseguente iniziativa di sensibilizzazione dei vertici politici del territorio, della protezione civile e i sindaci dell' alta Padovana, USB ha iniziato un lavoro politico che scavalca la nostra amministrazione, sorda e incapace di risolvere le problematiche e a focalizzare i problemi.
Stiamo interessando la politica locale per sensibilizzare sullo stato di emergenza che versa il corpo nazionale, tartassato da tagli e gestito da dirigenti profumatamente retribuiti che non dirigono, ma che riescono a garantire il servizio solo grazie allo spirito di abnegazione dei lavoratori tutti, lavoratori che ormai sono demoralizzati.
Di questa incapacità a dirigere ne è dimostrazione lo stato attuale dove, anche solo per riparare la gomma di un mezzo si attendono settimane e si resta senza autogru in tutta la provincia. Paradossalmente se fosse stato sostituito lo pneumatico si sarebbero risparmiati i costi di carburante sostenuti dalla copertura territoriale di Treviso.
La convocazione presso la Direzione Veneto per la procedura di conciliazione ha evidenziato come sia il dirigente di Padova che il Direttore Veneto(entrambi “imputati” nel caso Cittadella)hanno glissato su diverse nostre domande , hanno addirittura riferito che non esistono direttive che autorizzino straordinari per carenza personale... (dimenticando per esempio le 700 ore per Bardolino (VR) e l' apertura per un mese del distaccamento di Rosolina (RO) solo per citarne alcuni).
In fin dei conti, per mantenere funzionale il distaccamento quella notte, bastava il richiamo di sole due unità anche di altri turni, ma il dirigente di Padova ha verbalizzato che oltre alla disponibilità economica non c'era neppure quella del personale ?!?
Tra tutte queste inesattezze una sola certezza … nel futuro non si chiuderà nessun distaccamento !
WOW diremmo noi.
Nel frattempo ci arriva la bozza e la convocazione al comando sulla gestione del dispositivo di soccorso, bozza che vede scendere il personale di Cittadella in servizio a due/tre unità e non si fa riferimento alla gestione del distaccamento del Camposampierese.
Mercoledì mattina partecipiamo alla riunione al comando dove per oltre due ore si era convenuti tutti a mantenere le sedi distaccate a 5 unità come forza minima, solo che alla fine abbiamo assistito ad un siparietto finale del dirigente che colto da un “colpo di calore” ha offeso la nostra Organizzazione Sindacale e a seguito del quale abbiamo abbandonato la riunione per una questione di rispetto tra le parti.
Da verbale divulgato il giorno seguente si evince uno stravolgimento delle posizioni discusse, additando alla nostra Organizzazione la volontà di non verbalizzare.
Addirittura è stato messo per iscritto che USB ha abbandonato la riunione per “divergenze sulla modalità di verbalizzazione” non corrisponde a realtà, inoltre le altre OO.SS. unanimemente hanno espresso la volontà di un tavolo di contrattazione separato.
Ottimo esempio di sindacato! Non avevamo dubbi sulla volontà di certi “zerbini” che hanno paura di essere “sputtanati”.
In seguito abbiamo prodotto nota a verbale dove spieghiamo che in primo luogo deve essere il dirigente a rappresentare le difficoltà al Ministero, ma con atti concreti, non di certo i lavoratori a dover rinunciare a corsi, riposi, ferie o peggio operare in numero minore rispetto al minimo operativo.
USB Vigili del Fuoco già ad aprile segnalava una situazione che non è emergenziale o improvvisa ma è una regola, squadre ridotte e servizi sotto i minimi operativi stabiliti, consentendo missioni, partecipazione a corsi, passaggio a turno giornaliero di personale operativo, ecc.
Il fatto di permettere un dispositivo di soccorso ridotto, pone un problema non solo in termini di risposta al cittadino, ma soprattutto un problema di sicurezza dei lavoratori che si trovano in carenza di unità ad affrontare interventi complessi come già accaduto. La questione quindi è la tutela della incolumità del personale operativo, della quale risponde direttamente il dirigente in qualità di datore di lavoro anche se su questo ci farebbe piacere avere un parere dall’ RSPP del comando.
Questa logica al ribasso sul soccorso, noi della USB la rigettiamo, se i numeri non ci sono si chiude e basta. Pensare il soccorso in questi termini è pericoloso per tutti, sia per i vigili del fuoco che per i cittadini. Continuare a garantire con sempre meno uomini la stessa copertura sul territorio è folle, perché danneggia la qualità del soccorso, perché mette in pericolo la vita dei lavoratori e in ultimo impedisce ai cittadini e alla politica di prendere coscienza dei problemi reali del nostro Corpo Nazionale. Illudere la comunità su una qualità e tempestività di un servizio che non siamo più in grado di offrire è fallimentare, la propaganda che fa l’ amministrazione nei confronti dei cittadini è solo una copertura mediatica. Utilizzare la stessa propaganda bussando alle porte di qualche dirigente generale sarebbe molto più produttivo.

Per questi motivi USB ha delle proposte:
Rientro immediato del personale operativo a servizio giornaliero (temporaneamente)
Impiego degli art. 134 nei turni di servizio (compatibilmente con la patologia)
Impiego dei VD nei turni di servizio
Evitare missioni, sovrapposizioni di corsi e segreterie corsi svolti da personale operativo
Possibilità di cambio del salto turno con la volontà del lavoratore.
Rinnovo richiesta ore di straordinario rappresentando le criticità emerse
Nel frattempo proseguono gli incontri politici e le iniziative di sensibilizzazione volte a rendere il lavoro dei vigili del fuoco migliore e allo stesso tempo aumentare la sicurezza ai cittadini.

Hai anche tu voglia di cambiare ? Contatta USB, il vero sindacato.

USB Vigili del Fuoco Provinciale

giovedì 16 luglio 2015

NOTA A VERBALE INCONTRO DEL 15 LUGLIO 2015 - ORGANIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO DI SOCCORSO

NOTA A VERBALE INCONTRO DEL 15 LUGLIO 2015
ORGANIZZAZIONE DEL DISPOSITIVO DI SOCCORSO


In riferimento alla riunione di ieri, che la Scrivente Organizzazione Sindacale ha abbandonato perché pesantemente offesa dal dirigente locale, si intende chiarire ed integrare alcuni aspetti.
A parte l’ uscita infelice del dirigente di Padova che consideriamo dovuta al caldo, durante la riunione abbiamo espresso la nostra posizione e le proposte per salvaguardare la sicurezza degli operatori del soccorso garantendo i minimi operativi stabiliti.
Questa Organizzazione non condivide la bozza inviata alle OO.SS. in quanto non garantisce in primo luogo la sicurezza per gli operatori del soccorso e non è adeguata ad una provincia come Padova. Per questo motivo chiediamo che in primo luogo sia il dirigente che rappresenti le difficoltà al Ministero, ma con atti concreti, non di certo i lavoratori a dover rinunciare a corsi, riposi, ferie o peggio operare in numero minore rispetto al minimo operativo.
USB Vigili del Fuoco già ad aprile segnalava una situazione che non è emergenziale o improvvisa ma è una regola, squadre ridotte e servizi sotto i minimi operativi stabiliti, consentendo missioni, partecipazione a corsi, passaggio a turno giornaliero di personale operativo, ec
Il fatto di permettere un dispositivo di soccorso ridotto, pone un problema non solo in termini di risposta al cittadino, ma soprattutto un problema di sicurezza dei lavoratori che si trovano in carenza di unità ad affrontare interventi complessi come già accaduto. La questione quindi è la tutela della incolumità del personale operativo, della quale risponde direttamente il dirigente in qualità di datore di lavoro anche se su questo ci farebbe piacere avere anche un parere dall’ RSPP del comando.
Questa logica al ribasso sul soccorso, noi della USB la rigettiamo, se i numeri non ci sono si chiude e basta. Pensare il soccorso in questi termini è pericoloso per tutti, sia per i vigili del fuoco che per i cittadini. Continuare a garantire con sempre meno uomini la stessa copertura sul territorio è folle, perché danneggia la qualità del soccorso, perché mette in pericolo la vita dei lavoratori e in ultimo impedisce ai cittadini e alla politica di prendere coscienza dei problemi reali del nostro Corpo Nazionale. Illudere la comunità su una qualità e tempestività di un servizio che non siamo più in grado di offrire è fallimentare, la propaganda che fa l’ amministrazione nei confronti dei cittadini è solo una copertura mediatica. Utilizzare la stessa propaganda bussando alle porte di qualche dirigente generale sarebbe molto più produttivo.


Per questi motivi USB ha delle proposte:
rientro immediato del personale operativo a servizio giornaliero (temporaneamente)
impiego degli art. 134 nei turni di servizio (compatibilmente con la patologia)
Impiego dei VD nei turni di servizio
Evitare missioni, sovrapposizioni di corsi e segreterie corsi svolti da personale operativo
Possibilità di cambio del salto turno con la volontà del lavoratore.
Rinnovo richiesta ore di straordinario rappresentando le criticità emerse

per il Coordinamento Provinciale USB VVF Padova
Enrico Marchetto                        

martedì 7 luglio 2015

COME SONO BRAVO, COME SONO BELLO

CHI SI LODA SI SBRODA… E NON RISOLVE I PROBLEMI


 

Padova – martedì, 07 luglio 2015
 
Lavoratori,

abbiamo ricevuto qualche giorno fa una lettera inviata a tutti i dirigenti del Veneto e alle rappresentanze sindacali dal direttore del Veneto il quale fa un’analisi sui risultati che, secondo lui, sono stati ottenuti!!!
Singolare iniziativa che vede lodare il lavoro svolto dalla direzione (divulgato tramite la pagina ufficiale facebook della direzione veneto)
Sinceramente dopo la prima fase di incredulità eravamo un pò restii a rispondere, ma davanti ad una serie di inesattezze ed essendo il direttore così lontano dalla realtà vorremmo ricondurlo sulla terra e più precisamente nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco… assieme a tutti quelli che non perdono l’occasione di criticare l’amministrazione per poi starle costantemente appresso…
Osservando solo l’asservimento totale alle richieste verbali dei “soliti noti” con il conseguente accoglimento delle loro istanze, che si traduce nel solito giochetto del fare e disfare, in maniera acritica, parziale e avulsa da qualsiasi logica comprensibile, si comprende il modo di lavorare della direzione veneto!!!

Dobbiamo dire che il dialogo/confronto lo abbiamo avuto solo a seguito di proclamazione degli stati di agitazione!!! Tutta questa apertura del direttore a noi non è parsa lampante.
Oltre a ciò registriamo che diverse nostre richieste hanno avuto risposte incomprensibili e prive di fondamento normativo da chi deve dirigere una regione, uniformarla e soprattutto coordinarla.
Tanto che: esercitazioni e formazione riescono, quel poco, a scapito del tempo e buona volontà del personale, senza un centesimo in cambio dall’amministrazione.
Facile dire “siamo bravi” quando non si investe nulla. Paradossale leggere che tutto va bene e che tutto viene gestito nel migliore dei modi se poi tutto in realtà si muove per spirito della base; a parte i soliti “ruffiani”, il personale ha sotto gli occhi la disastrosa situazione in cui versa il soccorso in regione ed è talmente intelligente da non considerare neppure uscite del genere da parte di una dirigenza che dovrebbe solo fare dei “mea culpa”. Anche noi, comunque, la nostra letterina la vogliamo fare:

Caro Direttore,
la invitiamo a farsi qualche giretto nei settori operativi delle sedi dove potrà visionare di persona lo stato dei mezzi (quelli ancora in servizio), vedere con i propri occhi come i professionisti del soccorso sono costretti a comprarsi le scarpe antinfortunistiche per sopperire alla mancanza dell’amministrazione, anticipare di tasca propria piccoli interventi di riparazione per avere un miglior ambiente lavorativo, usare auto private per garantire il servizio, non avere la disponibilità di integratori salini, approvvigionamenti idrici in questi giorni di calura e soprattutto il ricambio delle squadre in interventi prolungati sono di fatto una routine che non crediamo sia sinonimo di vanto!!! In Veneto, non si rispettano minimamente i tempi di recupero psicofisico del personale, complice “anche” qualche responsabile incaricato a sorvegliare (vedi T.U. 81/08). Facendo così si calpestano precise direttive europee e italiane sull'orario di lavoro che ricordiamo, a parte le calamità, prevede un massimo di ore settimanali e riposi tra un servizio e un altro, prevedendo inoltre sanzioni e mancati riconoscimenti in caso di infortuni… utopia in Veneto grazie a “certe gestioni allegre”. Non vogliamo dilungarci oltremodo su come si gestisce “il giocattolo” (usiamo questo termine visto che così sembra essere interpretato il soccorso); Ma un’ultima considerazione la vogliamo spendere sia sulla gestione degli specialisti SAF 2B visto il loro cambiamento coatto di condizione lavorativa, sul mancato invio di squadre cinofile fuori turno di servizio per non pagare straordinari (per soccorso), e su come i SATI saranno soggetti a mobilità forzate, ecc. oltre, e non è da poco, ai tagli incomprensibili al soccorso sulla pelle della popolazione… questo si potrebbe chiamare ottima gestione???
Infine, non meno grave, la chiusura temporanea del distaccamento di Cittadella (oggetto anche di una nostra segnalazione al tavolo nazionale di raffreddamento pochi giorni fa con il sottosegretario di stato), i continui sotto organico di tutte le sedi. E “dulcis in fundo” le squadre ridotte a 4-3 oppure 2 unità cosa che la dice lunga sulla condizione lavorativa dei Vigili del Fuoco del Veneto.
Forse le cose non sono come dice Lei ma sono peggiorate tanto, e non servirà una “letterina”, che sa solo di imbrodamento, a nascondere la realtà.”


IL COORDINAMENTO REGIONALE USB VVF VENETO

mercoledì 1 luglio 2015

SEGNALAZIONE MANCATA ATTIVAZIONE TAVOLO DI CONCILIAZIONE

 A: Commissione di Garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali

 A: Capo del Corpo Nazionale VVF 
Ing. Gioacchino GIOMI

 A: Ufficio per le Relazioni Sindacali
Dott. Darco PELLOS



OGGETTO: SEGNALAZIONE MANCATA ATTIVAZIONE TAVOLO CONCILIAZIONE AI SENSI DELLA L. 146/90 E SUCCESSIVE MODIFICHE


Ancora una volta assistiamo a ritardi incomprensibili a seguito della nostra proclamazione dello stato di agitazione del personale in servizio presso il Comando di Padova.
Ribadiamo la necessità di un confronto urgente con la dirigenza la quale organizza gruppi di lavoro senza informare la Scrivente degli esiti, autorizza chiusure di sedi permanenti, squadre ridotte a tre unità ed emana disposizioni senza interessare le OO.SS.
Con la presente si chiede quindi un intervento atto a sanzionare questo comportamento, come previsto dal comma 4 art. 4 L. 146/90, in quanto non sono tollerati ritardi a tutela degli operatori Vigilfuoco e dell' organizzazione del servizio di soccorso tecnico urgente.

 In attesa di riscontro si porgono distinti saluti

 Per il Coordinamento Regionale USB VVF VENETO
 Enrico Marchetto