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sabato 15 gennaio 2011

Situazione arretrati.... ecco perchè non hanno ancora pagato

Maroni perde il primo round contro i gestori aeroportuali
14/01/2011
MF
sezione: Denaro & Politica data: 14/01/2011 - pag: 6
autore: di Andrea Montanari

La Commissione tributaria provinciale di Roma accoglie il ricorso di 13 società sul fondo anti-incendi voluto dal ministero dell'Interno
Nello scontro tra il ministero dell'Interno guidato dal leghista Roberto Maroni e 13 società di gestione aeroportuale sul fondo anti-incendi a favore dei Vigili del fuoco, il primo importante round giuridico va agli aeroporti.La Commissione tributaria provinciale di Roma, presieduta da Eraldo Paolucci (Paolo Anselmi è il relatore mentre Cherubino Mauri il giudice) ha dato ragione ai gestori degli scali della Puglia e a quelli cittadini di Torino, Bergamo, Catania, Lamezia Terme, Alghero, Ronchi dei Legionari (Trieste), Verona, Genova, Trapani, Olbia, Forlì e Firenze, l'unico soggetto tra quelli coinvolti quotato a Piazza Affari.
L'organo giudicante, infatti, secondo i documenti in possesso di MF-Milano Finanza, ha accolto il ricorso il presentato il 9 dicembre 2009 dalle 13 società assistite nella vicenda dagli avvocati Enrico Mormino, Francesco Tesauro, Stefano Morri e Vittorio Domenichelli nel quale si chiedeva di sospendere definitivamente la procedura di conferimento delle quote (variabili in base al traffico generato nel corso dell'anno) al cosiddetto fondo anti-incendi varato dal governo con la Finanziaria del 2007 e successivamente modificato dalle manovre degli anni successivi.Nella legge di bilancio di tre anni fa, «al fine di ridurre il costo a carico dello Stato del servizio anti incendio negli aeroporti» erano stati introdotti a carico dei passeggeri «un incremento di 50 centesimi come addizionale sui diritti di imbarco (68 milioni per il 2007 e 66,9 milioni per il 2008)», si legge nel testo del pronunciamento della Commissione tributaria e «un apposito fondo, alimentato dalle società aeroportuali in proporzione al traffico generato» calcolato in «30 milioni annui». Una tegola per le aziende che forti dei pareri legali l'hanno, per ora, avuta vinta.L'appiglio che ha permesso di ottenere lo stop al conferimento al fondo arriva proprio dalle mosse del governo e delle Finanziarie del 2008 e 2009 che, «sempre al fine di ridurre il costo a carico dello Stato del servizio anti-incendio, hanno autorizzato il ministero dell'Economia a riassegnare le somme versate». Infatti, la manovra 2009 aveva stabilito «l'introduzione dell'obbligo di contribuzione al fondo, destinando il 100% delle somme alla copertura dei costi generali del corpo dei Vigili del fuoco», ossia «a finalità totalmente estranee da quelle inizialmente individuate» e riguardanti il rinnovo del contratto nazionale per i 32 mila pompieri impegnati sul territorio nazionale, di cui solo 720 unità vengono impiegate per il servizio di sicurezza anti incendio negli scali italiani. In sintesi, le società di gestione aeroportuale avrebbero finito per finanziare tutto il lavoro dei vigili del fuoco.

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