Immaginare qualcosa del genere avrebbe richiesto un bel po’ di fantasia ma si sa, la realtà è sempre una spanna avanti.
Dopo
l’appiattimento delle OO.SS. rappresentative al volere
dell’amministrazione ben mascherato da blasfemo martirio più o meno
teatrale in nome dei sacrosanti ed inviolabili diritti dei lavoratori,
dopo aver visto un appassionato scambio di doni come si conviene tra due
piccioncini pronti a convolare a nozze, non rimaneva altro da fare che
stare ad ascoltare quei rompiscatole degli usbini così ostinati a
chiedere incontri, a capirci qualcosa, a vederci chiaro.
Noi
che non sappiamo portare la croce con le rotelle, noi che non sappiamo
dipingere e non regaliamo quadri, noi che la commedia napoletana la
lasciamo fare ai maestri partenopei non imitabili in questo tipo di
arte, tempo orsono abbiamo chiesto lumi sulle scarpe antinfortunistiche
in dotazione al Corpo Nazionale e quindi anche ai comandi del Veneto.
Tutti sanno che oramai la varietà di colori, di tipologia e di foggia di
questa calzatura che non viene più consegnata da tempo immemore, ha
raggiunto livelli nei comandi veneti che la collezione Prada
autunno-inverno e primavera-estate francamente, non è più in grado di
raggiungere.
A
quei discontinui a cui con ben 120 ore di corso (sic!) viene detto che
la sicurezza nei luoghi di lavoro parte dal rispettare le regole e
quindi particolare attenzione va prestata alle dotazioni personali, a
quei colleghi che non avendo più calzature antinfortunistiche optano per
le scarpe da ginnastica, non possiamo fare altro che portare tutta la
nostra solidarietà sperando di salvaguardare la loro salute.
Ma
perché questo? E si che il direttore tutto d’un pezzo ci aveva
assicurato che entro la fine dell’anno il problema sarebbe stato
risolto! Avremmo dovuto pazientare solo fino alla fine dell’anno! Quanto
vale la parola del direttore? Francamente ci auguriamo che non abbia
contratto la sindrome di quello che garantisce tutto e realizza il
nulla!
Mah….. Aspettiamo.
Il Coordinamento Regionale USB VVF VENETO
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