CHI SI LODA SI SBRODA… E NON RISOLVE I PROBLEMI
Padova – martedì, 07 luglio 2015
Lavoratori,
abbiamo ricevuto qualche giorno fa una lettera inviata a tutti i dirigenti del Veneto e alle rappresentanze sindacali dal direttore del Veneto il quale fa un’analisi sui risultati che, secondo lui, sono stati ottenuti!!!
abbiamo ricevuto qualche giorno fa una lettera inviata a tutti i dirigenti del Veneto e alle rappresentanze sindacali dal direttore del Veneto il quale fa un’analisi sui risultati che, secondo lui, sono stati ottenuti!!!
Singolare
iniziativa che vede lodare il lavoro svolto dalla direzione (divulgato
tramite la pagina ufficiale facebook della direzione veneto)
Sinceramente
dopo la prima fase di incredulità eravamo un pò restii a rispondere, ma
davanti ad una serie di inesattezze ed essendo il direttore così
lontano dalla realtà vorremmo ricondurlo sulla terra e più precisamente
nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco… assieme a tutti quelli che non
perdono l’occasione di criticare l’amministrazione per poi starle
costantemente appresso…
Osservando
solo l’asservimento totale alle richieste verbali dei “soliti noti” con
il conseguente accoglimento delle loro istanze, che si traduce nel
solito giochetto del fare e disfare, in maniera acritica, parziale e
avulsa da qualsiasi logica comprensibile, si comprende il modo di
lavorare della direzione veneto!!!
Dobbiamo dire che il dialogo/confronto lo abbiamo avuto solo a seguito di proclamazione degli stati di agitazione!!! Tutta questa apertura del direttore a noi non è parsa lampante.
Oltre a
ciò registriamo che diverse nostre richieste hanno avuto risposte
incomprensibili e prive di fondamento normativo da chi deve dirigere una
regione, uniformarla e soprattutto coordinarla.
Tanto
che: esercitazioni e formazione riescono, quel poco, a scapito del tempo
e buona volontà del personale, senza un centesimo in cambio
dall’amministrazione.
Facile dire “siamo bravi” quando non si investe nulla.
Paradossale leggere che tutto va bene e che tutto viene gestito nel
migliore dei modi se poi tutto in realtà si muove per spirito della
base; a parte i soliti “ruffiani”, il personale ha sotto gli occhi la
disastrosa situazione in cui versa il soccorso in regione ed è talmente
intelligente da non considerare neppure uscite del genere da parte di
una dirigenza che dovrebbe solo fare dei “mea culpa”. Anche noi,
comunque, la nostra letterina la vogliamo fare:
“Caro Direttore,
la
invitiamo a farsi qualche giretto nei settori operativi delle sedi dove
potrà visionare di persona lo stato dei mezzi (quelli ancora in
servizio), vedere con i propri occhi come i professionisti del soccorso
sono costretti a comprarsi le scarpe antinfortunistiche per sopperire
alla mancanza dell’amministrazione, anticipare di tasca propria piccoli
interventi di riparazione per avere un miglior ambiente lavorativo,
usare auto private per garantire il servizio, non avere la disponibilità
di integratori salini, approvvigionamenti idrici in questi giorni di
calura e soprattutto il ricambio delle squadre in interventi prolungati
sono di fatto una routine che non crediamo sia sinonimo di vanto!!! In
Veneto, non si rispettano minimamente i tempi di recupero psicofisico
del personale, complice “anche” qualche responsabile incaricato a
sorvegliare (vedi T.U. 81/08). Facendo così si calpestano precise
direttive europee e italiane sull'orario di lavoro che ricordiamo, a
parte le calamità, prevede un massimo di ore settimanali e riposi tra un
servizio e un altro, prevedendo inoltre sanzioni e mancati
riconoscimenti in caso di infortuni… utopia in Veneto grazie a “certe
gestioni allegre”. Non vogliamo dilungarci oltremodo su come si gestisce
“il giocattolo” (usiamo questo termine visto che così sembra essere
interpretato il soccorso); Ma un’ultima considerazione la vogliamo
spendere sia sulla gestione degli specialisti SAF 2B visto il loro
cambiamento coatto di condizione lavorativa, sul mancato invio di
squadre cinofile fuori turno di servizio per non pagare straordinari
(per soccorso), e su come i SATI saranno soggetti a mobilità forzate,
ecc. oltre, e non è da poco, ai tagli incomprensibili al soccorso sulla
pelle della popolazione… questo si potrebbe chiamare ottima gestione???
Infine,
non meno grave, la chiusura temporanea del distaccamento di Cittadella
(oggetto anche di una nostra segnalazione al tavolo nazionale di
raffreddamento pochi giorni fa con il sottosegretario di stato), i
continui sotto organico di tutte le sedi. E “dulcis in fundo” le squadre
ridotte a 4-3 oppure 2 unità cosa che la dice lunga sulla condizione
lavorativa dei Vigili del Fuoco del Veneto.
Forse
le cose non sono come dice Lei ma sono peggiorate tanto, e non servirà
una “letterina”, che sa solo di imbrodamento, a nascondere la realtà.”
IL COORDINAMENTO REGIONALE USB VVF VENETO
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