A:
Direzione Interregionale VVF Veneto e T.A.A.
Ing.
Fabio DATTILO
Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS
Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS
Oggetto:
RELAZIONI SINDACALI (Vs. Risposta prot. 8918 del 12/06/2015)
In
riferimento Vs. risposta del 12 giugno u.s. spiace constatare che il
consueto intento di rendere trasparente il confronto tra le parti
(come ribadito dalla S.V.in calce), anche questa volta non ha portato
alla risoluzione dei quesiti da noi esposti; anche questa volta si
tenta di delegittimare l' Organizzazione Sindacale che, ricordiamo, è
un reato perseguibile per legge. Rispondere è un dovere e rispondere
con cognizione di causa, senza aggirare la domanda, è un segno di
correttezza e onestà. La pubblica amministrazione non può
permettersi di essere imprecisa dando adito al sospetto e alla
interpretazione.
Riformuliamo
meglio le domande visto che probabilmente la lingua italiana è
privilegio di molti ma non di tutti, auspicando risposte chiare ed
esaustive.
In
riferimento alla necessità di garantire agli operatori del soccorso
la fruizione del pasto e una riserva idrica necessaria al fabbisogno
oltre che ad integratori salini, la Scrivente nel merito ha chiesto
una nota regionale esplicativa e uniformante il servizio (rif. Prot.
1480 dell' ufficio sanitario del dipartimento del 5/05/2008 a firma
dott. Sbardella).
Paradossale
risulta la Vs risposta in merito all’ organizzazione del
dispositivo di soccorso in occasione del “Giro d’ Italia” dove
si fa riferimento art. 12 comma 1 della legge 13/5/1961 n. 469
(Ordinamento dei
servizi antincendi e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e
stato giuridico e trattamento economico del personale dei
sottufficiali, vigili scelti e vigili del Corpo nazionale dei vigili
del fuoco) legge
già superata da diverse altre normative e circolari.
Si
chiedeva semplicemente per quale motivo si obbligava il personale a
rinunciare alle ferie e riposi compensativi, quando il citato art. 26
comma 2 del DPR 64/12 chiarisce che il richiamo deve essere a titolo
volontario. Inoltre a fronte di una “emergenza dichiarata dal
comando di Vicenza” non si garantivano le ore di straordinario per
soccorso e la possibilità di trasporto dei dispositivi di protezione
individuale al personale obbligato al rientro in servizio.
Per
quanto riguarda la mobilità di personale SATI dal comando di Padova
alla Direzione Veneto non si capisce per quale motivo sia stato
nuovamente inoltrato il verbale del 27 aprile scorso che USB non ha
firmato, invece di prendere seriamente in considerazione la
possibilità di trasferimento temporaneo di detto personale. USB non
ha condiviso e firmato la riduzione dei centri di spesa proposta
dall’ amministrazione e per questo motivo USB regionale Veneto non
ritiene di dover firmare un provvedimento che vede il personale
amministrativo trasferito d’ ufficio e senza una logica funzionale.
Per
questo motivo riteniamo utile tutelare i colleghi adottando un
provvedimento di trasferimento temporaneo per esigenze di servizio,
evitando la migrazione a Venezia nel caso ormai concreto di un cambio
di sede.
Da
detto verbale inoltre non compare la figura C.A.C. , già trasferita
con ordine del giorno dal comando di Padova alla direzione Veneto
senza interessare minimamente la nostra Organizzazione Sindacale.
Infine
in merito all’ organizzazione del servizio di elisoccorso nella
regione e contrariamente a quanto da voi affermato, ci risulta che
l’ operatività del suddetto nucleo è cambiata e che l' inizio del
turno di servizio sia stato posticipato.
In
attesa di più esaustive risposte si porgono i saluti di rito.
per
il Coordinamento Regionale USB VVF Veneto
Enrico Marchetto
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