Lavoratori,
Il dirigente di Padova (quello che dice che per andare
in distaccamento basta portarsi via la giacca e l’elmo) dall’ alto della suo
scranno, in tempo di ristrettezze economiche e premi sul risparmio di gestione,
pensa di adeguare alle normative sulla sicurezza il locale cucina delle sedi
distaccate.
Finalmente diciamo noi! Da tempo immemore
chiediamo ai vari dirigenti interventi di questo tipo, dalla semplice
zanzariera per le finestre, agli accessori necessari al confezionamento dei
pasti, interventi a favore della salubrità ecc. che il comando non ha nemmeno
preso in considerazione (vedi relazioni T.U. 81/08 dei relativi sopralluoghi
alle sedi distaccate)
A questo punto nasce un problema, sia la
società vincitrice dell’ appalto mensa (Serist) che il comando, non ha i soldi
necessari ad adeguare i locali (e meno male che erano a norma aggiungiamo
noi….)
Con lettera inviata ai capi distaccamento
si chiede, sotto parere del medico del comando, di garantire la massima
salubrità dei locali e quantomeno alla posa del linoleum ed una tinteggiatura
del locale. Ci chiediamo come mai siano comparsi solo oggi i problemi di
igienicità e la garanzia di salubrità, parole sconosciute da chi le doveva
garantire, controllare o quantomeno occuparsene.
Chiudiamo questo nostro comunicato con due
proverbi latini: il primo è Do ut des che vuole fare capire al dirigente
(quello che usa la sua auto per servizio) che per avere dal personale bisogna
anche dare.
Durante la sua permanenza al comando ha di fatto solo tolto al
personale (auto di servizio, indennità di missione, trasferimenti d’ ufficio,
mancanza di relazioni sindacali…) e adesso chiede allo stesso personale un
“aiuto”.
Il secondo proverbio è quindi la risposta al primo “de nihilo nihilum” che significa “con il nulla non si
fa nulla”.
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